- nel caso di una DOP, le caratteristiche del prodotto sono dovute “essenzialmente od esclusivamente all’ambiente geografico”, mentre per un IGP la ragione del riconoscimento consiste nella peculiarità del prodotto, alla condizione (riduttiva rispetto alle DOP) che anche soltanto una caratteristica possa essere attribuita all’origine geografica;
- inoltre se per le DOP le caratteristiche attribuibili all’area geografica devono essere intrinseche al prodotto (come ad esempio gusto, colore, aroma, proprietà nutritive), invece nel caso di un IGP la caratteristica legata al territorio può essere anche soltanto la mera reputazione (ossia un dato “sociologico” ed estrinseco legato alla tradizione di un territorio e che l’Unione Europea protegge in quanto avente valore economico perché idoneo a fidelizzare la clientela);
- infine, nell’attribuzione del marchio DOP, tutte le fasi di produzione, trasformazione ed elaborazione devono svolgersi nella zona delimitata dal disciplinare (ossia il regolamento che stabilisce le caratteristiche e le fasi del prodotto), mentre nel caso di un IGP è sufficiente che una sola di tali fasi sia svolta entro la zona.
L'Italia è tra i primi Paesi europei per numero di riconoscimenti conseguiti nell’ambito dei marchi di tutela dei prodotti agroalimentari: andiamo a vedere cosa c’è dietro queste sigle che valorizzano il nostro patrimonio enogastronomico.
Le DOP (Denominazioni di Origine Protetta) sono state introdotte nell’Ordinamento Comunitario Europeo, unitamente alle IGP (Indicazione Geografica Protetta), dal Reg. 2081/92 oggi sostituito dal Reg.510/2006.
Ma qual è la differenza fra DOP e IGP?
La distinzione deriva principalmente dai seguenti elementi:
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.